Da ora, grazie al consorzio Copraval le aromatiche coltivate in vaso potranno essere del tutto assimilate agli ortaggi. Coltivate secondo i protocolli degli ortofrutticoli, a differenza del prodotto destinato alla vivaistica, possederanno gli standard di sicurezza alimentare e tracciabilità, utili per poter essere poste sui banchi della GDO assieme all’ortofrutta. Queste piante in vaso, in quanto ortaggi, saranno confezionate con film alimentari, in ambienti dotati di certificazione igienico sanitaria e trasportate con tutte le attenzioni dedicate agli altri cibi.

Il Consorzio produttori aromatiche in vaso alimentari del Lazio, che ha avviato il percorso di riconoscimento normativo nazionale e comunitario costituisce la prima OP ortofrutticola italiana del settore. La presentazione ufficiale è stata fatta coincidere con la presenza a Fruit Logistica 2015 di Berlino, nell’ambito della collettiva UNAPROA. La nuova OP, che aderisce all’unione nazionale UNAPROA, è nata dalla volontà di aggregazione di cinque aziende Laziali che nel 2013 hanno prodotto circa 2 milioni di vasi. A capo del Consorzio c’è Remo Di Meo un esperto agricoltore, che con la sua lungimiranza ha dato il via a questa nuova particolare produzione orticola.

Remo di Meo

“IL COPRAVAL – spiega il presidente – è una risposta al mercato che richiede piante aromatiche in vaso destinate alla cucina e non alla coltivazione. Ormai in tutta la Gdo, proprio accanto al reparto ortofrutta, vengono allestiti banchi che offrono vasi di aromatiche senza che sia ben chiaro se queste siano piante vivaistiche oppure ortaggi destinati al consumo. Con questa nuova OP abbiamo voluto dare al consumatore la certezza che le nostre piante nascono e crescono come ortaggi destinati a essere utilizzati in cucina, in piena sicurezza. Per noi i vasi sono solo una confezione che prolunga la vita del prodotto che ha le carte in regola per essere usato in cucina.

L’idea di far nascere il Consorzio è nata all’inizio del 2014, scaturita dalla presa d’atto da parte delle aziende associate che, se da un lato la Gdo richiede ai vivaisti certificazioni tipiche del settore agroalimentare (GlobalGAP. ecc.), dall’altro il florovivaismo non può soddisfare a pieno titolo le aspettative di qualità e sicurezza alimentare dei consumatori e dei retailer. “Ne ho parlato con l’Unione UNAPROA – prosegue Di Meo – che, compresa la problematica, mi ha aiutato ad affrontarla. A settembre abbiamo costituito il Consorzio e il 23 dicembre la Regione Lazio ha riconosciuto l’OP. A tal proposito devo ringraziare le Istituzioni, il Mipaaf e la Regione Lazio per la sensibilità dimostrata verso questa iniziativa che, tra l’altro, apre nuovi orizzonti per le produzioni orticole”.

Le prime azioni del COPRAVAL saranno quelle di ampliare il mercato, rivolgendosi in particolare alla Gdo italiana ed europea. “La nostra partecipazione a Fruit Logistica costituisce il primo passo. A seguire, nel Punteremo inoltre sulla divulgazione dei contenuti salutistici delle nostre aromatiche inserendole nel contesto del marchio “5 Colori del benessere” e sull’innovazione di packaging tra cui “Impatto Zero” con busta e vaso biodegradabili al 100%.

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